

Risposta dell'esperto
Per la produzione familiare, la scelta della varietà è condizionata essenzialmente da parametri di natura agronomica, come la precocità del ciclo produttivo, la facilità di coltivazione (adattabilità ambientale, resistenza agli stress, ecc.) e la conservabilità del prodotto. Un peso determinante deriva anche dalla qualità organolettica e dall'attitudine gastronomica. La produttività è legata ai fattori di coltivazione. Le varietà consigliate per l'orto sono le seguenti. Primura, a ciclo precoce. Presenta tuberi a buccia gialla, di forma ovale. E' caratterizzata da una discreta conservabilità, può essere cucinata in insalata, arrosto o gratinata. Utilizzata fresca è indicata anche per la preparazione di patate fritte; Monalisa, a ciclo medio-precoce. Cultivar di forma ovale a buccia gialla. Mediamente conservabile, presenta attitudini culinarie simili a Primura; Spunta, indicata per la produzione di patate novelle, è diffusa nelle zone del Centro e Sud Italia ed è caratterizzata da tuberi allungati a buccia gialla. Si presta per la cottura a vapore; Kennebec, a buccia gialla e maturazione medio-tardiva. Diffusa nelle zone collinari e montuose del Nord Italia, presenta tuberi a pasta bianca indicati per la produzione di purè, sformati, zuppe e fritti. Interessante per la sua rusticità, la resistenza alla siccità e la buona conservabilità; Desirée, cultivar a buccia rossa di ciclo medio-tardivo. Ottima per gnocchi, si presta anche alla preparazione di patate fritte; Majestic, varietà tardiva a buccia gialla. I tuberi sono allungati e a pasta bianca. Caratterizzata da elevata conservabilità, presenta attitudini culinarie simili a Kennebec. Teoricamente è possibile coltivare una singola pianta di patata in un bidone tipo quelli del pattume (80 l), con una produzione simile a quella che si avrebbe in piena terra (10-15 kg circa).