

Risposta dell'esperto
Non è facile capire cosa può essere successo, al di là dello stress da trapianto che però, dopo due mesi, dovrebbe essere già stato superato. Posso solo limitarmi a riepilogare gli elementi salienti per una buona coltivazione dell'afelandra. Esposizione: luminosa, ma lontana dai raggi diretti del sole. Temperatura: non inferiore a 10 °C, ideale fra 18 e 22 °C. Precauzioni invernali/estive: da maggio avanzato a settembre può vivere all’aperto, in posizione ombrosa ma luminosa; negli altri mesi va ricoverata in casa o in una stanza fresca. Vaso: in plastica, di diametro minimo 18 cm per pianta alta 40 cm. Si rinvasa ad anni alterni, in una dimensione in più. Terra: miscela di una parte di torba, una di sabbia, una di terriccio di foglie e mezza di stallatico secco o di humus. Ottimo drenaggio sul fondo del vaso. Acqua: apporto regolare tra aprile e ottobre, una volta a settimana, lasciando asciugare il terriccio tra un'annaffiatura e l'altra, senza mai intridere troppo il terreno; diradare gli interventi negli altri mesi se la pianta sverna al fresco. Desidera una discreta umidità, raggiungibile vaporizzandola ogni giorno in estate e con il riscaldamento acceso, ogni 2-3 giorni nelle altre stagioni, con acqua decalcificata (va bene anche quella distillata). Concime: da aprile a settembre una dose di un prodotto liquido per piante fiorite, nell'acqua d’annaffiatura, ogni 10-15 giorni. Potatura: frequenti cimature per restare compatta; dopo la fioritura è bene ridurre l’altezza di un terzo, per stimolare l’emissione di nuovi rami.