aloe vera
Aloe vera sui bancali di un garden center: è utilizzabile per ricavarne il gel a scopi curativi.
Le aloe, delle quali la più famosa per le sue proprietà curative è l’Aloe vera, sono piante grasse facilissime da coltivare. Se le attenzioni sono corrette, regalano ogni anno fra marzo e settembre una spettacolare fioritura

Delle 250 specie di aloe esistenti le più facili da coltivare sono A. vera, A. saponaria, A. arborescens, A. variegata.

I fiori contengono un nettare dolcissimo che, alle nostre latitudini dove la fecondazione non si compie, prima dell’appassimento del fiore, cade a terra: attenzione alle superfici sottostanti, perché è una sostanza appiccicosa che imbratta molto.

Ufficialmente, la prima Aloe arborescens sarebbe arrivata in Europa nel 1695, proveniente dal giardino della Dutch East India Company di Città del Capo. Ma si segnalava già nel 1689 ad Amsterdam una fioritura di aloe e, ancora prima, il medico Pietro Andrea Mattioli (XVI) descriveva la coltivazione di numerosi esemplari di aloe anche in Italia.

Dall’A. vera si ricava la polpa mucillaginosa, ricca di sostanze utili, benefica per la pelle e antiossidante se assunta per bocca.

Come sono fatte le aloe

Le aloe, originarie di Sud Africa e Madagascar e appartenenti alla famiglia delle Asfodelacee, sono piante succulente dalle foglie carnose e triangolari inserite su un fusto che man mano cresce, bordate o no da spine più o meno acuminate. La fioritura si verifica ogni anno tra marzo e settembre, a partire dai 3-4 anni d'età della pianta, con un fusticino (lungo anche 1 m) che porta numerosi fiorellini gialli, arancione o rossi, campanulati.

A. arborescens è caratteristica delle zone più miti del nostro Paese, dove viene piantata in piena terra.

A. saponaria è quella che cresce più velocemente (anche 10 cm di diametro in più in una sola estate) e produce più polloni radicali; ha foglie spinose.

A. ferox non solo è molto robusta e di grandi dimensioni, ma possiede anche robuste spine uncinate lungo i margini fogliari e perfino sulla pagina inferiore in ordine sparso, traendo in doloroso inganno chi la volesse accarezzare dal basso verso l’alto…

Fra le tipiche piante d’appartamento, ricorda molto certe candele a forma di pianta grassa l’A. variegata, dalle inconfondibili foglie carnose, rigide, a sezione triangolare, fortemente concresciute una dentro l’altra, di colore verde scuro ornate da bande trasversali più chiare; ha una crescita lenta.

Come acquistare le aloe

Nei garden center e vivai specializzati si trovano in vendita Aloe vera e numerose altre specie e soprattutto varietà. Acquistate piante con foglie interamente verdi, senza punte secche. Soprattutto fate attenzione alla base della pianta e all’inserzione delle foglie: non ci devono essere minuscoli fiocchetti bianchi, ovvero le cocciniglie cotonose!

Aloe: dove metterle

Nel Sud Italia, nelle zone miti (lungo la costa tirrenica dalla Liguria alla Calabria, su quella adriatica da Pescara in giù, lungo tutta la costa ionica e nelle Isole), le aloe possono essere piantate in giardino, anche in pieno sole, a condizione che non siano esemplari di taglia minuscola, che correrebbero il rischio di venire schiacciati inavvertitamente.

In tutto il resto d’Italia si coltivano in vaso, da tenere all’aperto a mezz’ombra da aprile a metà ottobre, e da ritirare in una stanza fresca ma non fredda (pianerottolo, veranda, doppi vetri, stanza non riscaldata) nei restanti mesi.

Come coltivare le aloe

  • Esposizione: al sole dall’autunno alla primavera (attenzione ai vetri delle finestre, che causano ustioni), a mezz’ombra in estate; resistono anche all’ombra, con 2-3 ore di sole al giorno indipendentemente dalla stagione.
  • Temperatura: per le specie più rustiche la minima è 3 °C, per quelle più delicate è di 8 °C. Nessun problema per le alte temperature.
  • Precauzioni invernali/estive: da aprile a ottobre possono vivere in esterni a mezz’ombra; nelle zone miti resistono all’esterno tutto l’anno, purché all’asciutto. In autunno-inverno la migliore collocazione è luminosa (pianerottolo, veranda, doppi vetri, stanza non riscaldata), a temperatura compresa fra 10 e 18 °C, con irrigazioni moderate e regolari ogni 20-30 giorni.
  • Vaso: in coccio, di diametro inferiore di un terzo rispetto alla circonferenza delle foglie per limitare la produzione delle piante figlie, senza sottovaso. Si rinvasa all’occorrenza, per togliere le piante figlie.
  • Terra: per piante grasse o comunque sciolta, sabbiosa o con pomice, con ottimo drenaggio sul fondo. Mantenete il vaso leggermente sollevato dal sottovaso tramite frammenti di piastrelle o con gli appositi piedini, poiché la pianta non sopporta i ristagni idrici, che sono la causa più frequente di insuccesso.
  • Acqua: durante la fioritura mezzo bicchiere d’acqua a settimana; in estate aumentate a un bicchiere a settimana (per vaso di 18-26 cm di diametro); sono però piante che possono resistere anche 20 giorni senza irrigazioni. Diminuite gradualmente verso l’autunno; un apporto al mese o anche meno in inverno.
  • Concime: ogni 15 giorni con un fertilizzante liquido per piante grasse nell’acqua d’irrigazione da febbraio a settembre.
  • Potatura: quando la fioritura finisce, lo stelo va tagliato alla base, il più possibile in basso verso le foglie: il moncone cadrà da sé l’anno successivo. Tagliate le foglie secche.
  • Riproduzione: per polloni radicali, prodotti a partire dal terzo anno di vita. Queste piante-figlie vanno regolarmente tolte in agosto-settembre per non pregiudicare l’esistenza della madre. Dopo aver estratto la pianta dal vaso, si recidono i getti che si vogliono prelevare utilizzando un coltello affilato e disinfettato, avendo cura di conservare una porzione di radici. I polloni si lasciano riposare all’aria, in un luogo asciutto e ombreggiato per alcuni giorni, in modo da favorire la fuoriuscita del lattice che impedirebbe la radicazione. I polloni vanno poi messi in un substrato a base di sabbia, mantenuto leggermente umido.

Malattie e parassiti delle aloe

Le cocciniglie cotonose o a scudetto possono annidarsi tra le foglie alla base, e al colletto della pianta: si eliminano solo spruzzando un anticocciniglia anche nelle pieghe basali tra le foglie e al colletto.

I marciumi radicali sono causati da un eccesso di irrigazione o da un substrato mal drenato: la pianta affloscia la base delle foglie e, se tirata, viene via subito perché le radici sono marcite.

Aloe, piante antinquinamento

Secondo le recenti ricerche sulle piante antinquinamento effettuate dalla Nasa, le aloe (in particolare A. vera) sono in grado di rimuovere dall’aria degli ambienti chiusi le sostanze chimiche e nocive, come la formaldeide. Inoltre, poiché durante la notte liberano ossigeno e assorbono anidride carbonica, risultano adattissime a vivere nella stanza da letto.

Per approfondire

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25867 - Ultima modifica: 2019-03-15T11:37:41+01:00 da Elena Tibiletti
ALOE, fioriture precoci in marzo - Ultima modifica: 2019-03-15T11:39:22+01:00 da Elena Tibiletti