Le siepi non sono tutte uguali, ne esistono di diversi tipi e hanno diverse esigenze. Capire come e quando potarle è fondamentale. Leggi la nostra guida

Esistono due tipi di siepi, quelle formali e quelle naturalistiche. Queste ultime si chiamano così perché, oltre a essere composte da arbusti spontanei nella flora italiana, vengono lasciate in piena naturalità, quindi libere di espandersi per un effetto, appunto, naturale. La loro potatura si limita al taglio dei rami secchi, spezzati o malati, e solo eccezionalmente prevede una riduzione dell’ingombro per gravi motivi di spazio o di sicurezza. La potatura praticata con assiduità riguarda invece tutte le siepi formali, sempreverdi o decidue, ossia quelle che devono rientrare in una sagoma e un ingombro ben precisi.

Potare una siepe, quando farlo

Le siepi ad allevamento formale, sia sempreverdi sia caducifoglie, vanno potate due volte l’anno, in maggio e in agosto. Fa eccezione la siepe di ligustrino (Ligustrum ovalifolium) che richiede tre interventi, in aprile, giugno e settembre.

Le forbici per potare e gli altri attrezzi

Su arbusti decidui e su sempreverdi a foglie piccole operate una potatura formale avvalendovi di una tosasiepi a motore, che permette di intervenire anche su rami di un certo spessore senza fatica. Gli attrezzi con manico corto sono indicati per siepi ad altezza d’uomo facilmente raggiungibili su tutti i lati; quelli con manico lungo o telescopico sono preferibili per siepi molto basse o molto alte, in modo da raggiungere comodamente tutti i lati.

Su sempreverdi a foglia grande o su siepi informali (dove la potatura è solo risanante e di riordino) procedete con il potatoio, che vi permette di non rovinare il fogliame. Se invece dovete operare con le cesoie tosasiepi, magari perché la siepe è molto lunga, dovrete poi ripassare con le forbici per tagliare ogni foglia dimezzata: lasciarle, oltre a rovinare l’estetica, può favorire lo sviluppo di malattie fungine.

Siepi per giardino e potatura

Il taglio va condotto tendendo un filo lungo l’asse della direzione da seguire, fermato a due picchetti alle estremità della siepe. In verticale procedete dall’alto verso il basso allargando il taglio, in modo da conferire una forma leggermente a trapezio: in questo modo anche la parte bassa della siepe riceverà luce a sufficienza, il che impedisce che si svuoti alla base. Inoltre, in caso di nevicate, i fiocchi più facilmente scivoleranno verso il basso, riducendo l’entità dei danni.

Raccogliete accuratamente tutta la risulta di potatura: è antiestetica e anch’essa può favorire l’insorgenza di malattie fungine o il proliferare di insetti nocivi. Approfittate in questa occasione per diserbare la base della siepe, eliminando a mano o con l’apposito attrezzo, almeno le malerbe più sviluppate.

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